La Misura del Mondo

10.00 

Azzurra D’agostino, Francesca Matteoni

Edizioni Sartoria Utopia
2013 Collana Comulonembi

Copertina in cartoncino e nastri di raso, con 2 collage all’interno

Pagg. 20
Formato 22x15cm

Tiratura: 100 copie numerate

Esaurito

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Descrizione

Due poete e la loro infanzia trascorsa a pochi chilometri l’una dall’altra sull’Appennino tosco-emiliano. Azzurra D’Agostino e Francesca Matteoni si misurano con il paesaggio montano e il suo genius loci, ognuna seguendo il proprio passo poetico e una personale mitologia che passa dalla vita vissuta e dalle letture che l’hanno nutrita. Un intimo quaderno double face, chiuso da morbidi nastri di raso e corredato al suo interno da piccoli collage, che ci consegna la chiave d’accesso per un mondo magico e parallelo, in bilico tra la fiaba e la rielaborazione del ricordo.

Azzurra D’Agostino (1977) è nata e vive sull’Appennino Tosco-Emiliano. Ha pubblicato le raccolte poetiche D’in nciun là, I quaderni del battello ebbro 2003, Con ordine, Lietocolle 2005, D’Aria sottile, Transeuropa 2011, Versi delll’abitare, XI Quaderno italiano di poesia contemporanea Marcos y Marcos 2012. Suoi interventi critici e racconti sono stati pubblicati su varie riviste e antologie tra cui Di là dal bosco (Le voci della luna), Almanacco dello Specchio (Mondadori), Nuovi Argomenti (Mondadori), Bloggirls (Mondadori) e altri. È giornalista pubblicista e scrive per il teatro.

Francesca Matteoni è nata nel 1975 a Pistoia e vive a Londra. Ha pubblicato libri di poesia, tra cui Artico (Crocetti, 2005), Appunti dal parco (2008; poi ripubblicato in versione aggiornata da Vydia nel 2012); la silloge Higgiugiuk la lappone nel X Quaderno Italiano di Poesia (Marcos y Marcos, 2010), e Tam Lin e altre poesie (Transeuropa, 2010), Nel sonno. Una caduta, un processo, un viaggio per mare (Zona, 2014) e Acquabuia (Aragno, 2014). Gestisce il blog “Fiabe”, da cui è nato il libro Di là dal bosco (Le voci della luna, 2012). Suoi scritti in prosa sono apparsi sia online che su carta.

La torre di Babele
Nel mondo ciascuno
parla la lingua che sa.
La lumaca ha corna timide per dire “ciao sono qui”
il cane una coda rapida
per “è bello averti vicino” l’albero radici umide
per spiegare la sua casa
il lupo in una tana tiepida ha già detto ogni cosa. Senti con un ronzio discreto come l’ape parla alla rosa
e come la vita senza aggettivi definisce silenziosa i sostantivi.
Azzurra D’Agostino

Orso
A volte, io credo, il cielo è solo vetro, per questo non cadiamo, ma vediamo. Siamo viste.
Nuotiamo in una sfera di creature.
Le tracce oscillano tra il terreno e l’aria.
Se viene, il vento rimbomba sulle superfici si scarica nei buchi in mulinelli.
Animali intagliati affollano i sentieri – quello più grande fa tremare il suolo.
Voce di orso di caverna. Non vogliamo
che tu sia un uomo. Scendi quando fa fumo
dalla casa, quando non si respira per il fumo – ti puliremo il muso dagli insetti.
Questa casa è una fossa di cibo. Chiamaci Biancaneve e Rosarossa.
Francesca Matteoni

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