Descrizione
La vita di fabbrica con tutto il suo portato: la fatica, i rumori, le voci e le contraddizioni delle esistenze di chi lì ci lavora, giorno dopo giorno, anno dopo anno. Giacomo Sandron affronta il tema del lavoro salariato con la sapidità del dialetto di Portogruaro rendendo ogni parola vivida e soprattutto vera.
La malattia professionale e Lato destro sono i due testi che compongono questo libro double-face, realizzato in resistente cartone e decorato da collage che fanno di ogni esemplare un pezzo unico.
Giacomo Sandron è nato a Portogruaro (VE) il 18 settembre 1979, vive a Torino._Quello che scrive si può trovare su:piccoli libri di carta come Triestitudine, del 2007, Cossa vustu che te diga (Associazione Culturale Culturaglobale, 2010), La malattia professionale\Lato destro (Sartoria Utopia, 2012). Su pesanti libri-oggetto di legno creati assieme all’architetto Mauro Gentile. In pagine web di alcuni blog letterari come AbsoluteVille, Nazione Indiana e Poetarum Silva. Nel 2012 si è aggiudicato il premio TeglioPoesia per la poesia in dialetto.
(…) O se no moar tuto in siensio, lassar star,
ciorse su la giacheta, l’ombrela, l’acqua andar via sensa far ‘na mossa
in più de quel che serve par meter un pie drio che altro, sensa Ehi, sensa Ciao, se vedemo.
E pur me dispiasaria no saudar almanco un do-tre persone
che te bevi ‘l cafè insieme, do batue, strenserghe la man ‘na volta ancora a Flavio moarghe un do spagnoleti che se li fumi in pase sbregandoghe la ponta come che ‘l fa de soito
che lu oramai, sinque-sie ani se ghe va ben
e l’ultimo giorno se ciapa ferie o se mete in maatia, ga dito, Col casso che vegno a lavorar.
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