Descrizione
Eleganti, fredde e impeccabili, ma anche rabbiose e passionali le poesie di Graziano Mignatta arrivano come manciate di ghiaia tirate da un bambino dispettoso. Una silloge invernale, attraversata da paesaggi scheletrici e strade desolate, illuminata da fanali di camion o da neon di bar di periferia dove ci si sputtana i sabati tra il juke box e il biliardino. Su questa sommessa rovina prende forma, come uno spettro, la figura di Anna la nera e la sua tragica storia raccontata nell’omonimo poemetto, spina dorsale di questa intensa prima raccolta.
Graziano Mignatta nasce il 10 giugno 1979 a Sesto San Giovanni (MI). La prima raccolta la scrive in Francia, a vent’anni, ma poi la distrugge. Ha fatto una varietà di lavori, nessuno dei quali vi raccomanderebbe. Sul blog poetico “Lorem Ipsum” scriveva col nickname di Ghigno. Nel 2010 è comparso sull’antologia “IncastRIMEtrici vol. 2” a cura di M. Borroni (Arcipelago Edizioni). Ora lavora alla sua prima silloge e pubblica, intanto, una succosa plaquette con Sartoria Utopia: Anna la Nera e altri lividi.
Crapula
ho ancora troppe lame nel cassetto ma la noia di ucciderti ogni volta
mi rende prioritario
il benessere della mia moquette
la polvere che se la dorme negli angoli mi fa montare la voglia
di venire sfasciato di botte
e chiuso mezzo morto in un armadio
da qualcuno che era giovane domani ma contro Milano non si hanno ragioni, si ha la bomba a neutroni
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